GIORNO 7 - RICORDATI, RIPARTI DA QUI E CONTINUA COSì

Cara Valeria,
ormai ci siamo: stiamo per uscire dall'isolamento e presto torneremo ad una vita, per quanto possibile, normale.

Foto di Anna Shvets da Pexels

In realtà, sappiamo che di normale, almeno per un po’, ci sarà poco.

Forse, anzi, una delle cose su cui più hai riflettuto durante l’isolamento, è che quella che era diventata la tua routine mancava di alcune cose che ti è stato permesso riscoprire negli ultimi due mesi.

Stare da sola, completamente sola, per circa un mese ti ha permesso di vivere, anche fisicamente, cosa significa non ricevere un sorriso o un abbraccio.

Ricordati di chi ti è stato accanto, di chi ti ha dato forza e fiducia e di come, quando tutto manca, anche i piccoli gesti – come l’apertura del barattolo delle olive – assumano valore narrativo: 

l’impossibilità di condividere verbalmente anche le cose apparentemente più sciocche, infatti, ha fatto sì che acquisissero improvvisamente un’importanza inaspettata.


Ricordati di Giuseppe, che ti ha mandato rose e baci ogni mattina e che si è addormentato spesso con la tua favola della buona notte.

Ricordati di Alberto, che ha saputo ripagare la fiducia con cui ti sei relazionata a lui nei mesi scorsi e che ti ha stimolato nel dare il massimo, non tanto in vista del risultato, ma come modo per riscoprire il valore intrinseco dell’agire.

Ricordati di Hayat, riapparso come un angelo proprio quando le restrizioni iniziavano ad essere difficili da gestire. Ricordati di come pensare a lui abbia tenuto viva la tua femminilità e riportato leggerezza anche nel dolore.

Ricordati di Roberta e Claudia, che hanno ascoltato i tuoi sfoghi e accettato le tue fragilità, ma che, insieme a Laura, hanno anche beneficiato della tua energia e delle tue risate.

Ricordati di chi, in questa emergenza, ha perso le persone care, come Gerry e ricorda che hai saputo stare loro accanto, alternando un abbraccio virtuale ad un tono più diretto e spronante: 

non dimenticare, anche quando tutto riprenderà a scorrere, che essere dolci significa a volte mostrare la forza sotto una diversa forma.

Ricorda che, escluse pochissime eccezioni, hai sempre trovato dentro di te la forza e la voglia per alzarti, vivere appieno ogni momento della giornata e darle un senso, anche quando sembrava che tutto avesse perso valore.

Ricordati della passione con cui hai lavorato e ringrazia te stessa per aver sfruttato questi giorni per ampliare i tuoi orizzonti, imparare e dare, ancora una volta e forse mai come prima, nuova vita alla tua attività.

Ricorda che ciò che ha fatto la differenza è stato agire, anche nelle piccole cose, con sacralità: 


le tue giornate sono state costellate di mantra, preghiere, offerte, rituali e pratiche di yoga e meditazione. 

Ricorda che quella è la meta e che tutto acquista valore e significato quando ti connette alla parte più profonda di te.

Accetta che ci siano stati momenti molto difficili e che, in questi casi, sia meglio chiedere aiuto invece che ostinarsi a fare di testa tua!


Hai capito che non puoi arrivare dappertutto e che non sarebbe umano pretenderlo: sii morbida, ma anche proattiva in futuro!

E, infine, ringrazia mamma e papà: ti hanno sempre ascoltata, ti hanno amata e ti hanno accolta di nuovo a casa a braccia aperte.

Ricordati che il senso della famiglia, dell’amicizia, dell’amore e della sacralità sono stati i tuoi punti di forza: riparti da qui e continua così!

Con affetto,

Valeria

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