Cara Valeria, ormai ci siamo: stiamo per uscire dall'isolamento e presto torneremo ad una vita, per quanto possibile, normale. In realtà, sappiamo che di normale, almeno per un po’, ci sarà poco. Forse, anzi, una delle cose su cui più hai riflettuto durante l’isolamento, è che quella che era diventata la tua routine mancava di alcune cose che ti è stato permesso riscoprire negli ultimi due mesi. Stare da sola, completamente sola, per circa un mese ti ha permesso di vivere, anche fisicamente, cosa significa non ricevere un sorriso o un abbraccio. Ricordati di chi ti è stato accanto, di chi ti ha dato forza e fiducia e di come, quando tutto manca, anche i piccoli gesti – come l’apertura del barattolo delle olive – assumano valore narrativo: l’impossibilità di condividere verbalmente anche le cose apparentemente più sciocche, infatti, ha fatto sì che acquisissero improvvisamente un’importanza inaspettata. Ricordati di Giuseppe, che ti ha mandato rose e baci ogni mattin...
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